Cremolino
Santuario di N.S. della Bruceta
Gli storici acquesi, dal Biorci al Moriondo, collocano le origini e la storia di questo edificio intorno al sec. IX, nel periodo delle incursioni “saracene”: la leggenda racconta che dopo un incendio, dovuto ad una di queste incursioni, dalle ceneri di una piccola cappella venne tratto in salvo, perfettamente intatto, il ritratto della Madonna dipinto su pietra e attualmente venerato nel Santuario. La Madonna, assisa in trono, tiene nella mano destra un libro e con il braccio sinistro stringe al seno il bambino, quest’ultimo è raffigurato nell’atto di benedire con la mano destra mentre nella sinistra tiene il globo terrestre sormontato da una croce. Tutto l’insieme, comprese le espressioni dei volti, richiamano le immagini delle icone.
Nel secolo XI la chiesa della “Bruceta”, dedicata alla Madonna delle Grazie, divenne, sotto il vescovo di Acqui S. Guido, parrocchia dipendente dalla Pieve di Molare; il documento edito più antico risale al 22 giugno 1473, giorno in cui Sisto IV decretò la soppressione di tre rettorie “extra oppidum” di Cremolino, rimaste prive di parrocchiani “già da lunghissimo tempo poiché gli abitanti dei loro borghi si erano trasferiti per motivi di sicurezza nella parte fortificata del villaggio, situata alla sommità del colle attorno al castello”. La Bruceta fu aggregata alla parrocchia di San Benedetto “intra moenia”.
Nelle relazioni parrocchiali del secolo XVIII e XIX si registra un continuo afflusso di fedeli che raggiunge il suo massimo nel 1818 in seguito al rinnovamento, da parte di Pio VII, del privilegio di indulgenza giubilare al parroco di Cremolino. Nel 1819 furono intrapresi, causa la ristrettezza degli spazi, i lavori di ampliamento dell’edificio che proseguirono fino a fine secolo: dell’edificio romanico si conserva solo l’abside semicircolare, attuale ingresso e il campanile, inseriti nella facciata ottocentesca.
© testo tratto da Città e Cattedrali
Concerto in questo luogo
Come arrivare
via Bruceta Snc, Cremolino
Informazioni
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
info@festivalechos.it
+ 39 348 7161557 (attivo dal 15 aprile)
Per l’occasione alla fine del concerto sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita del Santuario a cura di Luigi Torrielli.