Cantina del Castello di Uviglie

Sono trascorsi più di cinque secoli da quando, all’interno delle proprietà della Cantina e Azienda Vitivinicola Castello di Uviglie, venne messa a dimora la prima vite, nel 1491. Oggi, come allora, questa coltivazione preserva l’identità del territorio del Monferrato Casalese che si caratterizza per un terroir d’eccezione fatto di bricchi solitari, terre bianche e millenarie cave sotterranee.
A prendersene cura, dal 2020, è la famiglia Bonzano che ha fatto convogliare, nel medesimo luogo, l’attitudine vitivinicola delle colline del Monferrato e un sogno condiviso da più generazioni. Una dinamica realtà produttiva in regime di sostenibilità che opera all’insegna di una promessa: vedere il Monferrato tra i territori prestigiosi del Piemonte, salvaguardandone i vitigni autoctoni e affiancandoli ad una sperimentazione d’eccellenza, lo Spumante Metodo Classico.
In tale contesto è stata realizzata una nuova sala polifunzionale che nel 2024 apre le sue porte per accogliere, insieme ad eventi privati organizzati in collaborazione con un catering di eccellenza, una continua esposizione di opere d’arte, incluse quelle dell’architetto e artista Stefano Bonzano. Si ospitano concerti, spettacoli di ballo, esibizioni teatrali, presentazioni di libri, workshops, performance ed esposizioni temporanee. L’impegno dietro a questo progetto è passare da luogo di coltura a luogo di cultura, sostenendo l’arte e contribuendo a una nuova narrazione del territorio del Monferrato attraverso esposizioni, spettacoli e opere d’arte che ne rispecchino i valori.
Da segnalare, nella medesima proprietà, un patrimonio destinato a meravigliare. Sono le antiche cave sotterranee di pietra da cantone del Castello di Uviglie. Con i loro 10.000 metri quadrati, raccontano di un fondale marino antico 17 milioni di anni. Le viti affondano così le loro radici attraverso la Storia. Ma non è tutto. La pietra da cantone è la stessa che ha disegnato le geografie urbane del Monferrato Casalese; infatti, si tratta del primo materiale utilizzato per la costruzione delle case che, ancora oggi, si abbarbicano tra i pendii delle colline.
Le Cave, grazie alla cura della famiglia Bonzano, sono visitabili al pubblico e destinate all’affinamento dei vini (nello specifico, i Metodo Classico). Un percorso per approfondire, ancora una volta, l’identità di un territorio tra geografia e arte.